Quando Virginia è entrata nelle nostre vite, in quella del piccolo Pietro in particolare, lo ha fatto in punta di piedi, con la delicatezza e la discrezione che mi aveva colpita già dal nostro primo incontro preliminare, quando stavo selezionando una puericultrice che facesse al caso nostro.
A quella stessa delicatezza si è aggiunta una dolcezza infinita quando è venuta a trovarmi in ospedale, allorché, non avendo più avuto mie notizie dopo qualche giorno dal parto, si era giustamente preoccupata. Virginia ha saputo prendersi cura sia di me che del nuovo nato, perché entrambi dovevamo ripartire da zero. E ovviamente si è presa cura di mio marito, coinvolgendolo sia nel fare che nel parlare, perché una famiglia è come una squadra dove tutti devono saper giocare e volerlo fare con entusiasmo!
Penso che i primi mesi da neomamma non sarebbero stati gli stessi senza i suoi preziosi consigli, il suo ascolto e la sua tranquillità. Soprattutto ritengo che Virginia sia stata brava a renderci genitori poco ansiosi, sebbene l’inesperienza della prima volta renda chiunque insicuro, e a non dubitare delle nostre capacità. In questo modo anche il commiato con lei è stato graduale e dolce, non ci siamo sentiti abbandonati anche perché lei ha sempre avuto (e ha tutt’ora) l’attenzione e la curiosità di chiederci sempre come vanno le cose.

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