Gennaio 2009
Luogo: Roma
Occupazione: Magistrato
Età: 36
Sono tornata a casa dalla clinica il 26 dicembre ed ero un po’ giù. Anzi in realtà eravamo un po’ giù o forse solo frastornati. Io avevo pianto in clinica e mi ero sentita molto in colpa. Massimiliano ed io avevamo tanto cercato e atteso il nostro bambino e non riuscivamo a comprendere l’improvvisa ansia che ci aveva colto… ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo subito deciso di darci da fare. Ci siamo procurati il numero di Virginia ed io l’ho chiamata. L’unico mio pensiero in quel momento era che qualcuno mi stesse vicino, non mi lasciasse da sola e mi aiutasse a capire il mio bimbo insegnandomi come fare la mamma. Virginia il giorno dopo era da me ed ho sentito subito che tutto sarebbe andato bene e che avevo di fronte una persona che parlava la mia stessa lingua. Posso dire che per parte mia è stato davvero un “incontro”. Abbiamo parlato tanto e passato tanto tempo insieme occupandoci del mio bimbo. Ho capito che era normale avere paura di non essere all’altezza e che quel senso di inadeguatezza che stavo provando è in realtà comune a tutte le neomamme. Virginia mi è sempre stata accanto e con delicatezza mi ha guidato nei miei primi passi da mamma dandomi sicurezza,affiancandomi nella cura quotidiana del mio bimbo ed aiutandomi anche a godere di questa meravigliosa esperienza. Avrei voluto che restasse ancora con noi ma era tempo che proseguissimo il nostro viaggio da soli. Rimane però in me il ricordo di quei bellissimi pomeriggi passati a raccontarci con il mio bimbo nelle nostre braccia.
Rimane un punto di riferimento. Rimane un’amica.
Olimpia